E' un saliscendi di circa tre ore effettive, che consiglio prima di tutto di fare con calma: sono tantissimi i punti in cui fermarsi a guardare (e sentire) il mare che si frange sugli scogli, scoprire fiori che non avevi mai visto e, soprattutto, esplorare i paesi con le loro strette vie, e con odori che cambiano di metro in metro; inoltre, consiglio di prendersi una bella giornata feriale, con tanto sole e magari a inizio primavera!
Noi abbiamo preso il treno fino a Corniglia: dalla stazione, messa un po', come dire, in disparte e quasi abbandonata, si salgono circa 380 gradini tutto sommato gradevoli con il venticello primaverile alle spalle; il paese sta infatti arroccato su un promontorio, e non è neanche tanto piccolo; è indispensabile una capatina alla terrazza sul mare: ci si arriva percorrendo il carugio principale in direzione -ovviamente- del mare, tra tante casette e altrettanti appartamenti e camere in affitto.
Per proseguire verso Vernazza si procede per un tratto ancora dentro al paese, poi si attraversa la strada per imboccare un sentierino che attraversa un piccolo (e maleodorante, almeno al nostro passaggio) ruscelletto e passa oltre a una casa rustica in cui sembra alcuni giovani stranieri vogliano stabilircisi per un bel po'. Il sentiero poi, almeno in primavera, passa attraverso un uliveto bruciato ma cosparso di bellissimi fiori gialli su un prato verdissimo! Si sale un po', e i punti panoramici sono molteplici: si vedono anche le spiaggie di Guvano, peraltro raggiungibili. Dopo un piccolo agglomerato di case, Prevo, senza dimenticare il punto ristoro dominato dalla presenza di gatti, si arriva a Vernazza, paesino davvero delizioso, un piccolo porticciolo, carino ma senza pretese, tutto raccolto. Qui ci fermiamo a mangiare i nostri panini sugli scogli, come una cinquantina di altre persone (era domenica!).
Dopo una piccola sosta ripartiamo verso Monterosso; le caratteristiche del sentiero non cambiano di molto, e si incontra un altro punto ristoro di nuovo capitanato da gatti! Vernazza è più o meno a metà strada della camminata, quindi bisogna calcolare un'oretta e mezza per arrivarci. Prima di arrivare alla meta, scavalcando una recinzione bucata credo si possa raggiungere un nuovo percorso che raggiunge il promontorio a est del paese; ma dato che abbiamo saltato questa tappa, non possiamo assicurare niente.
Non aspettatevi da Monterosso (il paese delle vacanze giovanili di Eugenio Montale!) di trovare un paesino raccolto come Vernazza... E' molto più turistico in senso generico, con la sua passeggiata, la sua lunga spiaggia... Sta a metà tra paesini come Vernazza, Corniglia e i "siti turistici" liguri per eccellenza, Rapallo, Santa Margherita, etc.
Come ultime informazioni utili, non siate intimoriti dalle stazioni di controllo dei biglietti del Parco (quali biglietti?!), nessuno credo li faccia, a parte ovviamente quelli che riguardano la Via dell'Amore; se volete fare il tragitto completo Riomaggiore-Monterosso, impiegherete circa 5 ore effettive, quindi una giornata ci vuole tutta!; le Cinque Terre sono molto amate, soprattutto da "furesti" (in genovese, gli stranieri, ma anche italiani non liguri, etc...): se volete un po' più di tranquillità, scegliete i giorni meno festivi che ci sono!
Noi abbiamo preso il treno fino a Corniglia: dalla stazione, messa un po', come dire, in disparte e quasi abbandonata, si salgono circa 380 gradini tutto sommato gradevoli con il venticello primaverile alle spalle; il paese sta infatti arroccato su un promontorio, e non è neanche tanto piccolo; è indispensabile una capatina alla terrazza sul mare: ci si arriva percorrendo il carugio principale in direzione -ovviamente- del mare, tra tante casette e altrettanti appartamenti e camere in affitto.
Per proseguire verso Vernazza si procede per un tratto ancora dentro al paese, poi si attraversa la strada per imboccare un sentierino che attraversa un piccolo (e maleodorante, almeno al nostro passaggio) ruscelletto e passa oltre a una casa rustica in cui sembra alcuni giovani stranieri vogliano stabilircisi per un bel po'. Il sentiero poi, almeno in primavera, passa attraverso un uliveto bruciato ma cosparso di bellissimi fiori gialli su un prato verdissimo! Si sale un po', e i punti panoramici sono molteplici: si vedono anche le spiaggie di Guvano, peraltro raggiungibili. Dopo un piccolo agglomerato di case, Prevo, senza dimenticare il punto ristoro dominato dalla presenza di gatti, si arriva a Vernazza, paesino davvero delizioso, un piccolo porticciolo, carino ma senza pretese, tutto raccolto. Qui ci fermiamo a mangiare i nostri panini sugli scogli, come una cinquantina di altre persone (era domenica!).
Dopo una piccola sosta ripartiamo verso Monterosso; le caratteristiche del sentiero non cambiano di molto, e si incontra un altro punto ristoro di nuovo capitanato da gatti! Vernazza è più o meno a metà strada della camminata, quindi bisogna calcolare un'oretta e mezza per arrivarci. Prima di arrivare alla meta, scavalcando una recinzione bucata credo si possa raggiungere un nuovo percorso che raggiunge il promontorio a est del paese; ma dato che abbiamo saltato questa tappa, non possiamo assicurare niente.
Non aspettatevi da Monterosso (il paese delle vacanze giovanili di Eugenio Montale!) di trovare un paesino raccolto come Vernazza... E' molto più turistico in senso generico, con la sua passeggiata, la sua lunga spiaggia... Sta a metà tra paesini come Vernazza, Corniglia e i "siti turistici" liguri per eccellenza, Rapallo, Santa Margherita, etc.
Come ultime informazioni utili, non siate intimoriti dalle stazioni di controllo dei biglietti del Parco (quali biglietti?!), nessuno credo li faccia, a parte ovviamente quelli che riguardano la Via dell'Amore; se volete fare il tragitto completo Riomaggiore-Monterosso, impiegherete circa 5 ore effettive, quindi una giornata ci vuole tutta!; le Cinque Terre sono molto amate, soprattutto da "furesti" (in genovese, gli stranieri, ma anche italiani non liguri, etc...): se volete un po' più di tranquillità, scegliete i giorni meno festivi che ci sono!