martedì 29 giugno 2010

MTB: Gattorna - Passo Romaggi

Un itinerario non troppo faticoso, e abbastanza panoramico in certi punti, da dove si può vedere l'intera vallata. La lunghezza è dell'ordine di una quarantina di km (andata e ritorno), il dislivello di circa 700 metri.


Da Gattorna si prosegue in direzione Chiavari fino ad arrivare a Calvari; qui si gira a sinistra, e inizia la salita, lungo via del Ramaceto. Si incontrano i paesi di Prato Officioso e Certenoli, uliveti e boschetti di noccioli. Dopo un po' di chilometri, con la strada che diventa sempre più panoramica, si raggiunge Romaggi, dopo una svolta al monte. Qui c'è un rinomato ristorante, che più di una volta ha ospitato giocatori della Samp. Si prosegue sotto gli alberi ancora una mezzoretta, prima di arrivare al Passo Romaggi, o Passo Pozza del Lupo. Proseguendo ancora si entra nella bella Val Cichero, abbracciata dal Monte Ramaceto.

Un'alternativa per il ritorno è continuare per la Val Cichero e ridiscendere fino a Carasco, per poi risalire sulla SP225 in direzione Genova.

lunedì 28 giugno 2010

MTB: Gattorna - Scoffera - Rossi - San Marco d'Urri - Gattorna

Un bel percorso, panoramico e non troppo faticoso. La lunghezza è di circa 35 km, ma non ci sono picchi di pendenza, il dislivello è abbastanza ben distribuito sulla lunghezza.


Da Gattorna si prosegue in direzione Genova, passando per Donega e Acqua di Ognio, fino ad arrivare a Ferriere; qui si prende il bivio a destra e si prosegue sotto gli alberi. E' questa una strada, insieme a quella diretta al Monte Fasce, molto frequentata da motociclisti soprattutto di domenica: una targa ricorda un giovane morto tra questi tornanti. Da ricordare anche però che d'estate è facile trovare, a bordo della strada, cespugli di more e magari qualche fragolina di bosco! Dopo un po' di chilometri si arriva al paesino di Boasi; per rifocillarsi di acqua bisogna proseguire ancora un po', fino a trovare una fontana sulla destra. Il percorso prosegue sempre più allo scoperto, fino ad arrivare a una specie di sella: qui una piccola galleria conduce a Sottocolle, di fronte a un bar. Quando non c'era ancora la super-strada Ferriere-Bargagli, con annessa galleria, credo che per andare a Genova bisognasse passare di qui! Da Sottocolle si prosegue a destra, e poi a sinistra - a destra la galleria fa proseguire per Laccio. Ancora qualche chilometro in un paesaggio più verde, prima di arrivare a Scoffera e all'annesso Passo della Scoffera; qui c'è un panificio e una fontana più avanti, dopo il cartello del Passo, a sinistra. Per proseguire, si continua sulla strada principale in direzione Laccio - l'altra diramazione porta alla località Tercesi: dopo poco c'è il bivio per Rossi, sulla destra. Qui la strada si restringe parecchio, e il fondo peggiora; è una strada poco frequentata, è più probabile trovare gente a piedi che macchine. Si prosegue per lo più sotto agli alberi per qualche chilometro, prima di arrivare su una sella del Monte Lavagnola: da qui c'è indiscutibilmente una bella vista... E finalmente, solo discesa! Più o meno velocemente si oltrepassano Rossi, Crovara e Pezza, prima di arrivare a San Marco d'Urri; di qui si arriva velocemente al congiungimento con la SP225, nei pressi di Acqua di Ognio, poco distante da Donega e indi da Gattorna.

MTB: Gattorna - Monte Fasce

Meno impegnativo del Passo del Portello: lunghezza circa 35 km (andata e ritorno), dislivello 600-700 metri, pendenza media 4,7%.


Dal bar-gelateria Beneitin di Gattorna si svolta sul ponte, indi si prosegue sulla strada principale, a destra quindi; si passa per Cassanesi e fino sotto Tribogna (non si passa per il paese) la strada è tornantosa e all'ombra; sull'asfaltata ci sono punti di incontro con una mulattiera che porta fino a Gattorna. Vicino Tribogna si incontrerà un bivio: bisogna proseguire sulla via principale, comunque a destra. A Pian dei Preti la strada gira dietro al monte, indi si arriva a Colle Caprile (470 metri); al bivio, bisogna imboccare la destra - c'è comunque un cartello, e si arriva a Calcinara; dopo al paese, prima di inoltrarsi di nuovo tra gli alberi, la strada ha una deviazione a sinistra: inizia la salita! Nei primi tratti è all'ombra, con qualche curva; lasciati gli alberi, si è sotto l'imbatto del sole, ma la vista ripaga: a meno che non sia una giornata particolarmente nebbiosa, si vede il mare e Sori. Da qui iniziano ad esserci i caratteristici piazzali: di domenica è facile incontrarvi papà con bimbi sulle loro macchinine-giocattolo, aquiloni in aria, e soprattutto elicotteri/aerei telecomandati; qualche ciclista, sicuramente più motociclisti, ma anche semplici camminatori; la sera qualche macchina qua e là appartata... E sicuramente anche qualche losco traffico. A sinistra c'è anche una cappelletta di pietra semi-nuova.
Proseguendo avanti si arriva all'agglomerato di Cornua: una decina di case, non di più, una macelleria, un bar/ristorante, e un eco-mostro, uno scheletro di palazzina lasciato lì a ricordarci che siamo in Italia. Appena dopo il paese inizia una delle salite più ripide che io conosca: non so di preciso la pendenza, ma più della prima non si riusciva a mettere. Alla fine della salita c'è un altro spiazzo, un po' di bosco e, a sinistra un rudere e un'altra cappelletta, a sinistra uno spiazzo nascosto tra gli alberi e, più sotto, prati per pic-nic. Proseguendo, la strada è quasi in piano, e passa tra l'erba ingiallita dei monti, qualche pino, casolari di improbabili a mio conto pastori.

Dopo una discesa (la prima), e un'altro spiazzo, si arriva finalmente ai piazzali finali: a destra il panorama di Genova, a sinistra il Golfo Paradiso (si vede bene Punta Chiappa). Di qui, a piedi, si può fare una breve camminata partendo dalla mulattiera a fianco dell'allevamento di mucche. Il Monte Fasce (834 metri) si riconosce dalle innumerevoli antenne e dalle "galatine" (i dischi bianchi) poste sulla cima arrotondata; proseguendo dal piazzale di sinistra su un'altra mulattiera si può arrivare alla cima. Se si prosegue poi sull'asfaltata, si arriva fino a Genova passando per Apparizione.

In alternativa, è possibile, potendo partire sempre da Gattorna, passare da Lumarzo e Pannesi: ci si congiunge al bivio prima di Calcinara, e qui la deviazione per il Fasce è quindi a sinistra; oppure si può, partendo da Gattorna o Ferrada, passare per Tribogna e, attraversando il Passo della Spinarola, da Salto arrivare sino a Uscio e poi al bivio dopo Calcinara.

domenica 27 giugno 2010

MTB: Gattorna - Passo del Portello

Itinerario che per me è stato sicuramente impegnativo; il dislivello è di circa 900 metri, e costante: tutta salita all'andata, tutta discesa al ritorno; la lunghezza è dell'ordine di una quarantina di km, andata e ritorno, la pendenza media è dell'ordine del 6%, ma dopo Roccatagliata si arriva anche oltre il 9%. Il paesaggio non è dei migliori: a parte i tratti finali, le uniche amenità possibili sono i paesi, per chi non li conosce già; soprattutto Corsiglia e Roccatagliata, perché Neirone non è nulla di che - l'unica cosa interessante da dire è che verso metà luglio c'è festa, e una tra le varie serate è dedicata all'acciuga fritta! I paesini successivi, Poggetto, Campassa, Giassina, sono più panoramici (siamo già oltre i 700 m).

Al Passo del Portello si arriva dopo un tratto libero da fonti di ombra, così come il Passo stesso; soprattutto in estate, un po' di ristoro lo può dare l'ombra della cappelletta - almeno al nostro passaggio, era chiusa. Dal Passo si può proseguire, sempre in bici, per Torriglia (ma la lunghezza è almeno pari al tragitto per Gattorna), oppure è possibile arrivare, a piedi, fino al Monte Lavagnola, o a Barbagelata.

Trekking... in bicicletta

Ripensando a tutte le camminate fatte, mi sono chiesta: perché non inserire le scalate in bicicletta - rigorosamente MTB?

Si, pedalare non è camminare, l'asfalto non è un sentiero, e cambia il ritmo; è più faticoso, non c'è reale contatto, non si possono toccare i fiori né osservarli da vicino, se non fermandosi ogni volta.

Non c'è bisogno di una cartina, ci sono cartelli, indicazioni... E' scontato dirlo, ma sull'asfalto è difficile perdersi. E questo regala una grande libertà: il poter prendere una strada a caso e vedere fino dove arriva, potersi perdere ma solo per il tempo necessario per capire che se c'è una strada da qualche parte arriverà, perchè non si perde tra i boschi e non svanisce nell'erba incolta!